Lunedì 15 ottobre alle ore 10,30 presso il Ministero del Lavoro a Roma si terrà l'incontro fondamentale per ricercare la possibilità di chiudere la vertenza NSN con un dignitoso accordo.
Dopo mesi di lotte, manifestazioni, incontri, l'azienda ha compreso la necessità di utilizzare un ammortizzatore sociale come la Cassa Integrazione per ovviare al trauma dei licenziamenti con la sola indennità di mobilità.
All'inizio di questa vertenza sembrava impossibile anche solo immaginare lo slittamento dei tempi per raggiungere una possibile intesa. Il termine della procedura era fissato per il 17 settembre scorso, ad oggi il fatto di avere un incontro al 15 ottobre è da considerare come una positività e come un risultato conquistato dalla determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Ora sul tavolo ci sono ancora molte questioni spinose da superare per considerare la possibilità dell'accordo:
1) La Cassa Integrazione NON può essere considerata come una parentesi utile a facilitare i licenziamenti e quindi deve contenere:
- una funzionale rotazione con rientri al lavoro programmati, certi, monitorati lungo tutto il periodo di fruizione
- un monitoraggio costante del piano volontario degli esuberi e, ad ogni unità che esce in modo volontario deve corrispondere una unità in meno per la CIGS
- un contributo di sostegno al reddito per i lavoratori collocati in CIGS
- una strumentazione vera per la ricerca di nuova occupazione tra cui l'outplacement.
2) l'incentivazione all'esodo deve prevedere un aumento del valore, e deve prevedere che la CIGS può essere uno strumento utile per facilitare la ricollocazione, per tanto la mobilità dovrà essere prorogata per il 2013
3) NSN dovrà essere impegnata concretamente a valorizzare e ricercare opportunità per rilanciare con vocazione industriale e produttiva l'area di Cassina Factory
4) i percorsi formativi, compresi quelli finanziati da FONDIMPRESA dovranno avere come sede operativa, in particolare per i lavoratori collocati in CIGS e Mobilità gli spazi di NSN a Cassina de Pecchi.
5) alla Regione Lombardia chiediamo di aprire uno spazio permanente di confronto e monitoraggio sull'intero accordo e di farsi garante dei processi per la tutela dei lavoratori.
Chiediamo a tutte le lavoratrici e lavoratori di farsi parte attiva per sostenere e ragionare sulle dinamiche del possibile accordo e di fare avere al Sindacato in modo chiaro il parere e il sostegno su quello che può essere l'unico strumento, l'accordo, per evitare il disastro dei licenziamenti coatti.
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