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giovedì 27 settembre 2012

RILANCIAMO IL TAVOLO DI CONFRONTO


L’incontro di ieri 26 settembre 2012, al Ministero dello Sviluppo Economico, non ha fatto fare passi in avanti alla vertenza Nokia Siemens Networks, ma ha prodotto l’unico risultato di fare slittare ancora di qualche giorno l’appuntamento al Dicastero del Lavoro, dove si deciderà se la partita è definitivamente chiusa con il mancato accordo, oppure con un ripensamento dell’azienda sull’uso della Cassa Integrazione come strumento aggiuntivo utile ad attutire l’impatto della riorganizzazione. 




L’azienda non ha saputo dare risposte sul tema delle azioni positive per rilanciare attività di business al di fuori dei confini di NSNI. C’era l’impegno ad attivarsi per reperire soggetti industriali interessati a farsi parte attiva per garantire occupazione e attività ma nei fatti, nulla di concreto. Nel concreto invece c’è un rimpallo imbarazzante di responsabilità tra azienda e Istituzioni, tra chi deve promuovere eventuali azioni positive. Sta di fatto che se NSNI non ha intenzione di cedere parte delle sue attività (MICROWAWE/ SERVICE/ ecc.), non si capisce bene quindi, che ruolo dovrebbero avere eventuali soggetti industriali alternativi a NSN, su l’eventuale progetto di re-industrializzazione dell’area. Va sottolineato come imbarazzante la vicenda legata al MICROWAWE, dove NSN ha venduto i brevetti ma ha fatto si che i lavoratori di quell’area siano compresi nella vertenza attuale e quindi considerati esuberi.  
La proposta sindacale mirata ad evitare la dispersione delle professionalità con i licenziamenti utilizzando la Cassa Integrazione Straordinaria, deve essere sostenuta da processi veri di ricollocazione, riqualificazione e riorganizzazione aziendale.
Continuiamo a sostenere che azioni di risparmio intelligenti possano essere soluzioni alternative ai licenziamenti. 
Agire sui costi fissi, sui benefits, sulle politiche commerciali, sull’attenzione al mercato partecipando in modo qualificato alle gare (senza perdere opportunità), costruendo progetti di partecipazione allo sviluppo dell’Agenda Digitale, sarebbero attività concrete finalizzate a costruire un ponte tra la crisi e lo sviluppo che, a detta anche del membro del board, Hans-Jürgen Bill, vedrebbe NSN ancora protagonista nel prossimo triennio in Italia.

Allora le soluzioni sono possibili!!!
C’è bisogno di una forte assunzione di responsabilità dei manager italiani, devono farci capire con chiarezza cosa vogliono fare e dove intendono portare l’azienda in Italia
C’è spazio e tempo da qui al prossimo appuntamento del 9 ottobre per costruire una intesa che permetta ai lavoratori di:
11)      accedere al bando volontario con una incentivazione degna e rispettosa della loro professionalità (maggiore quindi di quella proposta fino ad oggi), e avere a disposizione un periodo più lungo con gli ammortizzatori sociali che, con un forte sostegno da parte di NSN, possano coadiuvare il soggetto a ricercare occupazione all’esterno e/o riqualificarsi su posizioni interne all’azienda.
22)      Costruire nell’arco di qualche mese, con l’attività di sostegno da parte delle Istituzioni locali, opportunità di ricerca di soggetti industriali interessati a valorizzare le professionalità dei lavoratori di NSN (anche in settori diversi ma adeguati alle competenze professionali), rendere operativo il piano di formazione di FONDIMPRESA già firmato tra azienda e sindacato da utilizzare nei prossimi mesi, abbinato agli ammortizzatori sociali, per la gestione di questa vertenza.
33)      Aprire un vero tavolo di confronto con il sindacato per attuare il piano di armonizzazione dei trattamenti interni all’azienda, e favorire risparmi a 360° (benefits, auto aziendali, orari, favorire telelavoro, utilizzo di part-time ecc.), utili e alternativi ai licenziamenti.
44)      Riposizionare l’azienda su nuove opportunità di business utilizzando i canali di formazione professionale per mantenere e rendere adeguata ai cambiamenti le professionalità ad oggi esistenti in NSN, disegnando in modo autentico le attività “core”, per essere competitivi nei prossimi anni.  

La Cassa Integrazione quindi, al di là di come la si attuerà, non dovrà essere un parcheggio statico in attesa del licenziamenti, ma un sostegno ai lavoratori per attuare tutte le iniziative utili a mantenere occupazione e professionalità dentro e fuori i confini aziendali. Abbattere il numero degli esuberi è una prospettiva concreta e raggiungibile, dipende tutto dagli impegni che i dirigenti italiani sono in grado e hanno voglia di prendersi.

Nulla impedirà a NSN di attuare il suo piano di smantellamento delle attività in Italia, ma se l’intenzione non è questa, e il membro del board ieri l’ha ribadito, si può costruire un accordo che serva a guadagnare tempo, creare opportunità alternative alla disperazione dei singoli, traguardare un periodo che alla lunga favorirebbe lo sviluppo d’impresa anche per Nokia Siemens, o per quello che nei prossimi anni diventerà. Se le parole di Hans-Jürgen Bill corrispondono al vero, cioè che il board ha interesse a mantenere intatto il valore industriale di NSN, allora le nostre proposte dovrebbero essere prese seriamente in considerazione dalla dirigenza italiana, altrimenti è la stessa dirigenza italiana ad essere in contraddizione con le parole board.  
Il MANCATO ACCORDO rappresenterebbe invece il totale disastro di una situazione che, con qualche mese di tempo in più eviterebbe licenziamenti senza paracadute e quindi eviterebbe: drammi famigliari, tensioni sociali, cattiva immagine per l’azienda, massicce azioni legali cui effetti sono ad oggi inimmaginabili per chiunque, azienda compresa. NE VALE DAVVERO LA PENA???

Abbiamo dimostrato insieme a FIOM e UILM dall’inizio di questa vicenda di voler essere un SINDACATO RESPONSABILE, e con le proposte che ancora mettiamo sul tavolo lo stiamo dimostrando. Non vorremmo che per l’inerzia degl’altri soggetti in campo (azienda e istituzioni), il prezzo finale lo debbano pagare solo i lavoratori!!

 

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